Un problema che può presentarsi nell’edilizia , sia di recente costruzione che storica, è quello del degrado delle murature dovuto all’esposizione dell’edificio ad agenti atmosferici o alle azioni disgreganti interne prodotte dai sali e dall’umidità. Queste strutture richiedono adeguate operazioni di risanamento.
E’ necessario pertanto , individuare con precisione le cause che hanno determinato il problema attraverso un ‘ attenta analisi visiva , accompagnata , se necessario, da opportune indagini diagnostiche e , conseguentemente , adottare il corretto intervento , nonché la giusta tecnologia.
Una buona soluzione può essere una malta macroporosa , deve essere formulata con prodotti naturali e traspiranti come la calce idraulica naturale, la sabbia alluvionale lavata e depurata dal limo, una studiata curva granulometrica e, a secondo dei casi, con l’aggiunta di Pozzolana o Cocciopesto.
L’uso della calce nelle malte da muratura e da intonaco risale ai tempi antichi , in cui dapprima i Fenici ne hanno scoperto le potenzialità e , successivamente , i Romani ne hanno fatto largo impiego per realizzare ponti e acquedotti , ville e monumenti , ancora oggi ammirabili.
Queste malte presentano elevate resistenze chimico-fisiche alle azioni aggressive sia ambientali che interne alle murature , prodotte dai sali solubili e dall’umidità di risalita. Soddisfano le moderne esigenze applicative , sia i principi di eco-sostenibilità , a tutela dell’ambiente che della persona.
E’ opportuno rispettare sempre il ciclo applicativo proposto dal produttore per non incorrere in errori dovuti alla sola posa e non al materiale utilizzato.